martedì 11 luglio 2017

Afa e disintossicazione da zuccheri e caffè

Ricomincio a scrivere con un bel settaggio positivo!
Le settimane trascorse fuori da qui sono state belle e proficue. Ho dedicato tempo al progetto di rilancio della mia linea di gioielli, ormai quasi pronta, ho dedicato tempo ai due nuovi arrivati in casa, due cuccioli che erano stati abbandonati, così belli.. bellissimi e col sangue speziato alla guerriglia urbana, ho dedicato tempo a me, alla mia alimentazione, che aveva bisogno di una bella scrollata sana e fresca.
E sono più energica, faccio esercizi ballando su Just Dance, con il mio grande Amore, faccio pesi (mooolto moderatamente, eh!) e ho ripreso il rilassamento, lo yoga dolce prima di dormire, ho allontanato tutti gli zuccheri, stevia a parte, il caffè (ci credereste? Si vive anche senza! Assurdo! 😃 ), mi sono impegnata a bere almeno due litri di acqua al giorno, cosa che poi diventa naturale, e il mio corpo ha iniziato a rispondere positivamente, a sgonfiarsi, a mettere sotto il metabolismo insomma.
E' particolare quanto il nostro organismo sia in comunicazione con noi, a nostra insaputa, troppo spesso, eppure prova ad avvertirci, a parlarci.
E allora ho annullato alcune assuefazioni alimentari (lo sapevate che gli zuccheri creano una fortissima dipendenza?) e mi nutro meglio ma non di meno, in realtà!
Una volta iniziato un bel ripristino delle cose , metro da sarta alla mano, si vedono grandi differenze e allora la bilancia e il suo responso passano un po' in secondo piano, credetemi. 😉

Quello che mi manca un pizzico, certo, sono i gelati e le granite perché l'arsura ha preso residenza qui e si attacca alle maglie, alla nuca sul cuscino, alle dita che sembran sempre da rinfrescare in cucina..
Ma finito il mese che mi sono prefissata mi regalerò un bel gelatone, di certo!
Voglio installare abitudini sane e tenerle sempre ma la vita va avanti e la vita è anche felicità e cibo, e festa, e serate in piscina, e pomeriggi afosi al mare e notti da festeggiare e snack imprevisti a cuor leggero!

Bene, oggi avevo voglia di riprendere a digitare e segnare queste quattro cose sul mio blog, per motivare anche altre persone, magari, a dedicarsi tempo e sane abitudini.
Forse non siamo ancora al livello di considerare il corpo come un tempio ma almeno come una bella spiaggia pulita?



La vostra Bariòta 💕

venerdì 5 maggio 2017

Mentre piove

Fuori piove, sulle foglie e sul tetto di legno.
Il sole è indaffarato altrove ma c'è abbastanza luce, il tepore d'estate è rintanato sotto le coperte.
I gerani ballucchiano a suon di pioggia ed io sono immersa nei miei pensieri, avvolta in un maglione di lana sottile, verde acqua. Seguo la gocciolina di condensa scivolare dalla tazza di tè Matcha e zucchero di cocco.
Devo finire due lavori, un articolo e un vestitino per la mia nipotina.
La Reflex guarda ad occhio spento, oggi, sulla scrivania in camera da letto.
Tu sei a piedi scalzi, impegnato nei tuoi giri di Do e quella maglia morbida sulle tua grandi spalle fa delle pieghe ammalianti, mi piace quando siamo insieme anche facendo altre cose.
Hai messo al riparo le piantine degli odori? Dovremmo creare una piccola verandina per loro, per non farle danneggiar troppo dal tempo. Domani sera la disegniamo e prendiamo il legno.
Stasera, invece, devo provare di nuovo quel pezzo al pianoforte, a cantare con la dolcezza sulle labbra.. Da quando lessi quella storia, ricordi? Quella che ci somiglia tanto, ho desiderato ardentemente cantare con la dolcezza, come faceva lei.
Col potere di sciogliere la voce nell'aria.
Col potere di sciogliere l'emozione nell'aria.
Tu mi dici sempre che lo faccio, che ci riesco, anche se intono un jingle della pubblicità..
Non importa come e quante volte, a te importa del mio sorriso che coltivi con carezze e annaffi di baci, tu che mi hai capita più di quanto io stessa non sia mai riuscita.
E non è forse questa la fortuna?

Un po' immaginata, un po' saporita di futuro, si.
Neanche piove adesso, a dire il vero.. Ma esiste già questo luogo e questo tempo.
Ed esisti tu.
Noi.




La TUA Bariòta.

sabato 22 aprile 2017

torta girasole !

La primavera risveglia i colori, la pelle esposta al tepore del sole, finalmete il cielo conquista un croma più pieno e denso, il blu e il verde divengono prepotenti nella loro allegria e coinvolgono il resto dei colori in un ballo di rinascita.
Anche noi diventiamo colori, abbiamo voglia di fantasie fiorite, schiariamo i capelli di qualche tono, respiriamo profumi freschi, agrumati, per le strade della città e la patina invernale (che comunque ha il suo fascino cozy) è bella ripiegata nel cassetto, sotto le coperte di lana.
E volete che anche la tavola non si adatti alla primavera?
Questa torta salata è il mio cavallo di battaglia e quando sono indecisa, quando non so cosa portare come ospite, per far bella figura, non passa molto tempo e penso a lei: è stupenda per gli occhi e buonissima per i pancini di tutte le età!


TORTA GIRASOLE

Ingredienti
  • 2 rotoli di pasta sfoglia/brisé
  • 500 grammi di ricotta (meglio se fresca)
  • 450 grammi di spinaci (se usate quelli freschi raddoppiate il peso)
  • 130 gr di parmigiano reggiano grattugiato 
  • 2 uova (più un tuorlo per spennellare la sfoglia)
  • semi di papavero
Procedimento

Lessate gli spinaci in pochissima acqua per 8-10 minuti al massimo, fateli raffreddare, strizzateli per bene e stracciateli con le dita in una terrina capiente. Aggiungete la ricotta, il formaggio, le due uova e mescolate, ricordatevi di regolare di sale e pepe secondo il vostro gusto.
Srotolate una delle sfoglie nella sua carta forno su un piano da lavoro. Adoperate una piccola coppetta (come quelle da gelato) o una tazza, riempitela di composto e adagiatela al rovescio proprio al centro della sfoglia. Aiutatevi con un cucchiaio per formare un anello col resto del ripieno a qualche centimetro dal centro e senza sbordare però verso l'esterno. Dovrete restare dentro la sfoglia di un paio di centimetri.
Con le dita inumidite leggermente di acqua tutte le parti di sfoglia libere dagli spinaci e ricotta, rimuovete la coppetta centrale e adagiate la seconda sfoglia sopra, con pazienza, avendo cura di aggiustare e fare aderire i due strati premendo solo sui due anelli senza ripieno.
Ripiegate i bordi esterni e sigillate aiutandovi con i rebbi di una forchetta.
Prendete un coltello grande e incidete, a partire da un paio di centimetri dal centro verso l'esterno, dei raggi. Formate tante fettine, queste costituiranno la corolla del vostro girasole.
Aiutatevi con una forchetta e giratele su un fianco. Adesso col tuorlo di cui parlavo prima, diluito con un cucchiaio di latte, spennellate il centro del fiore e il fianco di pasta sfoglia dei petali, prendete i semi di papavero e spolverateli solo sul centro del fiore.
Con attenzione sollevate la sfoglia (o fatela scivolare, se la carta forno vi sembra poco resistente) e adagiatela su una teglia molto grande. 
Infornate in forno preriscaldato a 200 gradi per una ventina di minuti circa.
Ricordate che ogni forno ha il suo "carattere" quindi controllate che non gli serva qualche minuto in più o qualcuno in meno.
Quando la vedrete bella dorata la torta sarà pronta da sfornare!
E' buona sia tiepida che fredda! ;)

Ho pensato di preparare un piccolo video tutorial dove potrete seguirmi passo passo per formare il girasole con facilità! Cliccate qui sotto quindi! :)


Se vi piace questa ricetta lasciatemi un bel pollice in su mentre lo guardate su Youtube!
Non dimenticate di taggare #labariotachevivehygge se pubblicate la foto della vostra torta girasole, sarò felicissima di vederla!
Ah, dimenticavo, mi trovate su Facebook e anche su Instagram.

Buon appetito!

La vostra Bariota cuochina

mercoledì 12 aprile 2017

Nido di Pasqua

Stagione piena di cioccolata, di uova, di torte salate, questa primavera che si riempie di odori e di tradizioni, ogni volta, e come sempre legate anche al cibo.
Lo sappiamo che il cibo, è una forma d'arte, una forma di cultura che dice chi siamo.
Questa volta vi propongo una ricetta che probabilmente ha moltissime varianti già esistenti, la mia è nata per caso, come sempre in modo fortunosa, seguendo ciò che avevo in frigo e nella dispensa.
L'effetto scenico del nido di asparagi con le uova sode è già sufficientemente bello da incuriosire gli ospiti, parola della Bariòta! ;)


NIDO DI PASQUA

Ingredienti

  • Un rotolo di sfoglia (rustica o di brisé) rotonda
  • un bel mazzetto di asparagi lunghi, già lessati
  • 350/400 grammi di purè fresco già condito secondo le vostre preferenze (se usate quello già in busta non lo spiffero a nessuno! ;) )
  • qualche fetta di bacon
  • due uova sode
  • due cucchiai di parmigiano grattugiato
  • cumino e semini vari
Procedimento

Vi ho elencato delle preparazioni semplici tra gli ingredienti quindi non si tratterà altro che assemblare il tutto e mettere in forno!
Io ho cotto gli asparagi tenendoli più lunghi possibili ma tagliate senza paura le estremità più legnose, il nido verrà ugualmente. Mettetene da parte una metà e l'altra parte tagliatela a tocchetti.
Tagliate anche le fette di bacon a straccetti.
In una ciotola abbastanza grande mescolate il purè con il parmigiano, il bacon, e gli asparagi tagliati. aggiungete il pepe e una spolverata di sale, se serve (assaggiate sempre il tutto, mano a mano, così da salare al punto giusto).
Srotolate la sfoglia e adagiatela su di una teglia dal bordo alto e dalla circonferenza un po' più piccola della sfoglia, potrete usare la stessa carta forno dove stava arrotolata.
Sul fondo della sfoglia spolverate del cumino e premete con le dita per fare aderire i semi alla pasta, darà un profumo meraviglioso e rustico alla vostra torta salata!
A questo punto versate il composto di purè dentro la sfoglia, livellarlo con un cucchiaio leggermente bagnato d'acqua e richiudere i lembi della sfoglia, come vedete in foto.
Spolverare su tutta la superficie due cucchiai di pangrattato, e dei semini di lino e girasole, aggiungete un sottile filo d'olio e mettere a cuocere in forno a 180° per 30-40 minuti.
In realtà solo la sfoglia dovrà cuocere ma l'umidità del purè allungherà i tempi. Essendo però diverso ogni forno, passati 20 minuti controllate spesso!!
Una volta sfornata e raffreddata decorate con gli asparagi rimasti, facendo un piccolo nido, di forma circolare e poco ordinata, la precisione qui non serve affatto. E sistemate le due uova all'interno.
La vostra torta gustosa e scenica è pronta da servire a tavola!

Volete provare a rifarla? Condividete la foto aggiungendo l'hashtag #labariotachevivehygge e magari postandola anche sulla mia pagina Facebook!
Mi trovate anche su Instagram con le mie foto e le stories! :)
Buon appetito!

La Bariota cuochina!

mercoledì 5 aprile 2017

Sei un buon cane, Snoopy !

Allora è aprile. La mattina va lenta nelle cose da fare, nelle cose da pensare, da riordinare come i vestiti ancora sulla sedia. Dopo un paio di caffè inizio a progettare, a catalogare e a formare. Forse mentalmente inizio a scrivere pure qui, credo.
Ma appena arriva il pranzo mi stacco da tutto e mi piace giocare, provare spezie e abbinamenti nuovi,..
Alcune volte non ho niente in casa fuorché avanzi del giorno prima: dei fagiolini, mezzo panetto di crescenza, un pomodoro rimasto fuori dall'insalata di ieri e allora delle cose apparentemente trishtissime vengono filtrate da un pochino di immaginazione e voglia di vedere oltre.
Prendo i semini, che sono i miei migliori amici ormai, e disegno il cibo.


Tutto muta e cambia continuamente, anche identità, a seconda del punto di vista, a seconda dell'intenzione che fomentiamo.
Noi rinasciamo ogni secondo, se solo lo vogliamo.

Col pane scrocchiarello!


giovedì 30 marzo 2017

seguire lo schema o Essere

Quando ho deciso di aprire questo blog, dopo mille titubanze e spinta da altri, non sapevo proprio a cosa avrei potuto riferirmi.. Scegliere è sempre stato un problema per me così come nella vita.
Che argomenti dovevo trattare, in che forma? E se poi fossi risultata noiosa o troppo confusionaria? Senza identità?
Di fondo ho sempre visto e sempre mi hanno fatto vedere quanto fossi indecisa, in me stessa.
Perché la società ci spinge non a scegliere ma a scegliere uno schema che già esiste.
Sei bianco o nero? Sei grigio?
Devi essere qualcosa di conosciuto per essere riconosciuto, devi rientrare in un modo già visto per piacere.
Eeh, niente di più sbagliato.

Ora, io non ho idea se ciò che scrivo e fotografo vi interessi poi davvero o possa essere in qualche modo utile ma forse il punto sta tutto lì. Non mi deve interessare molto.
Mi farebbe moltissimo piacere avere un riscontro positivo, certo, ma il fatto resta. 
Vi dicono cosa essere? E in che modo essere?
A me, complice una vena insicura spesso attiva, svariatissime volte!
Ma insomma come ho fatto a convincermene, (di essere insicura intendo)? E voi?
Chi ha mollato il filo di se stesso per raggomitolarcisi attorno?
Non facciamoci imbrogliare..
Non ho mai avuto dubbi sulle cose importanti. Su chi amo e chi meno. Sul non odiare mai e mi piace tanto non odiare. Sui miei gusti a tavola, sul mio sentire.
Decisa. Decisissima. Sicura. 
E allora? Beh, ecco, levati i piccoli grandi irrisolti che derivano da ogni infanzia, si, credo che quando iniziai a non rientrare in nessun sistema, lavorativo e sociale, abbia iniziato un'inconscia campagna diffamante, diciamo, su me stessa. Mi sono buttata su storie a distanza, sicure, con persone che non potevano né sarebbero riuscite a modificare poi molto il mio approccio, così la mia zona comfort restava intatta e al sicuro. Questa è la vera verginità, dopotutto. Potevo stare lì ore a pensare, a lagnarmi e a non cambiare. Mi sentivo non amata e in effetti questo era. Nessuno di loro ha mai conosciuto il mio profondo e anche se vai a letto con qualcuno che ti pare di amare, quello chi conosce se resta fuori da ciò che sei davvero..? Se i pensieri li selezioni e ne dici la metà, se non sei libera totalmente.. Non guardavate me. Io mi sentivo poco protetta e mentre guardavo questo, questo succedeva. Soffrire è rivoluzionarsi, per certi versi, per altri è apparecchiare sempre allo stesso modo. E puoi anche confondere una tua proiezione messa in loop in quel che ci piace definire destino..
Ma arriva sempre una primavera particolare, anche d'inverno, in cui ti svegli e sei di nuovo tu. Qualche anno è passato. E' di nuovo tempo di mettere via i maglioni e le scarpe di tela sono un po' stinte, sciupate..bisognerà cambiarle. Non importa affatto.
Sei di nuovo in grado di sentire gli odori della tua strada, quando si prepara per la cena. Ridi di più, hai voglia di uscire e alle volte di rintanarti in casa a poltrire con te stessa.
Sei di nuovo connessa con te e si riparte.
Avete mai notato quanto i periodi personali più infelici vi abbiano portati i più grandi e importanti cambiamenti, in seguito? Delle volte anche i più positivi. Altre devi proprio cercarlo con pazienza, il bene che ne è scaturito, ma, quasi fosse una legge, c'è sempre.
Perché quando ci modifichiamo per voglia o controvoglia, spinti da altro, evolviamo un nostro modo di essere in qualcosa di più simile alla nostra Anima, ci comprendiamo di più.
Per alcuni la conoscenza passa dalla gioia, dall'essere aperti al cambiamento, per altri invece passa dal dolore e dall'attaccamento per qualcosa che ci ostiniamo sia giusta per noi, per il dolore della perdita, il più delle volte.
Comunque si cresce, ci si capisce un pochino di più, e ci si stima di più, tutto sommato.
Ora. 
Tutta la vita proveranno a dirci chi siamo e come dovremmo essere.
Non ascoltiamoli. Proviamo a vivere secondo ciò che sentiamo.
Non parlo di lasciapassare per egoismi di sorta e insensibilità nel calpestare gli altrui pensieri e diritti.. Quale bene potrebbe mai portare questo?
No, parliamo di sciocchezze serie, ché la leggerezza è il primo buon caffè che desideriamo al mattino, insieme ad un sorriso.

Parliamo di darci credito, tanto. Di guardare onestamente ciò che ci piace e perseguire la sua cura che poi, di riflesso, è la nostra.

Tutta la vita mi hanno detto di scegliere. Di essere o cantautrice, o creatrice di gioielli, o scribacchina, o fotografa.. Di disegnare e basta o provare a far doppiaggio se davvero ci tenevo. Di scrivere più seriamente, di aprire un blog di ricette o di salute..
Ebbene, giudici che state nella mia testa, io vi ho ascoltati tutti, per tanto tempo. Per questo ho deciso di non seguire nessuno di voi. "Voi" che proietto al mio esterno con le facce dei miei familiari, i miei amici, i miei conoscenti, i miei professori, gente che se ne intende.. (ma di cosa poi? Certo non di me.), voi che guardo su fb, o faccia a faccia tutti i giorni e che, mi rendo sempre conto, siete solo estensione delle mie insicurezze. Voi che non conoscete che un verso di me.

Ecco, però vi ringrazio. Perché mi insegnate a non scegliere una parte di me che vada meglio delle altre. Perché io sono così, nel bene e nel male, con tutto ciò che mi piace e so fare o so fare poco ma mi piace fare ugualmente. 
Perché NON FA NIENTE se non sono la più brava, la migliore, la più veloce e la più bella.
Sono e sarò ME senza artifici e con i miei tempi.
Siatelo anche voi e fatevi guardate mentre cominciate ad essere luce.
Guardatemi, a mio modo ho già imparato a brillare a profumare.

Tu guardami, perché sei l'unica persona che mi abbia mai trovata.



Con il cuore, 

La Bariota felice.

lunedì 27 marzo 2017

sentire

E' il cielo di marzo, incostante, splendente e rabbuiato.
A volte mi prende la rincorsa dentro, muove i passi sempre più velocemente, il fiato sembra corto ed invece è lanciato, è uno solo, lunghissimo che neanche riesco a capire come possa far bene la distinzione tra il riempirmi i polmoni e lo svuotarmi, compulso.
Rincorse di umori, che delle volte ogni cosa commuove, perché notare fa sempre la differenza al guardarsi intorno. Guardarsi intorno è da ciechi.
Come divorare senza assaporare, che non è mangiare, non è un atto completo e mai soddisfa, mai ti sazia, ti riempie di niente.
Certe volte, io lo sento nel profondo, la mia vita è su un violino, si muove di archi, acuti e profondi, stridenti, che remano sulle mie emozioni. Vogare emozioni.
Bordi di lacrime si infrangono sulle ciglia, si sfoca tutto che sembro esser sott'acqua.
Questo sentimentalismo a volte pare lacerare la carne dei miei pensieri, sono sopraffatta dai tumulti piccoli. Non so quanto sto lì. Non lo so..
Forse è questo il sapore della poesia, io che non ho mai capito molto di poesia..
SENTIRE è il vivere più vero che riesco ad essere, mio malgrado e per fortuna.


La bariota ormonale.

lunedì 20 marzo 2017

Arrivano i pinguini!

E' chiaro ormai quanto mi piaccia giocare col cibo nonostante da bimba sia stato insegnato anche a me di non farlo. C'è da ammettere però che manipolare forme e impiattamenti di un normalissimo antipasto, ad esempio, "sprinta" l'allegria e la voglia di mettersi a tavola ad assaggiare!
Cominciare il pasto in questo modo appaga anche la vista che, non ce ne rendiamo sempre conto ma, è il primo a mettersi a tavola. :)


Questo antipastino fatto solo di 3 ingredienti è ideale anche come aperitivo. Semplicissimo e simpatico non ci metterete molto a prepararlo!
Vi serviranno solo:
  • olive nere denocciolate
  • bocconcini di mozzarella
  • una/due carote medie
  • Stuzzicadenti
Ogni pinguino è composto da due olive denocciolate (una tagliata e una intera), una rondella di carota, un bocconcino di mozzarella e uno stuzzicadenti.
Iniziate col pelare la carota, tagliatela a dischetti, su ognuno di questi incidete una V al contrario e mettetela da parte, ci servirà per fare i becchi. Per fare le ali basterà tagliare per lungo la metà delle olive denocciolate, quelle intere invece saranno le teste.
Bene, assemblate i vostri pinguini!

Infilzate un'oliva intera nella sua metà, perpendicolarmente ai due fori, poi tocca al bocconcino di mozzarella e poi alla rondella di carota, così che si formi l'idea delle due zampe. Sollevate un pochino l'oliva testa e incastrate tra questa e la mozzarella le due metà tagliate di oliva. Riprendete la V incisa di prima e inseritela nel foro grande della testa.


Vi assicuro che per quanto siano veloci e semplici danno sempre un bellissimo risultato e ai vostri ospiti piaceranno! Tantissimo, che non ve ne resteranno molti sul piatto! ;)

Se vi piacciono e li proverete taggatemi nelle vostre immagini usando l'ashtag #labariotachevivehygge e aiutate la mia pagina Facebook e il mio profilo Instagram a crescere cliccando il like e seguendomi se vi va! :)

Buon appetito!


La bariòta cuochina

giovedì 16 marzo 2017

Lo zenzero ci fa stare bene!

Quando vedo queste grosse radici nei cestini dei supermercati non posso fare a meno di esser contenta che questo ingrediente sia diventato così diffuso nel nostro paese, perché lo zenzero è magico! Non fa che migliorare la nostra salute, su tantissimi fronti!

Oggi grazie al supporto di una bravissima nutrizionista sono felice di inaugurare la prima rubrica del mio blog.
Una rubrica di benessere a cui tenevo tantissimo perché in questi anni ho imparato e capito quanto il cibo sia nutrimento di fisico e anima e che spesso il corpo non vuole che essere meglio ascoltato per guarire.
Chiaramente la medicina non viene messa in discussione, in questi contesti, che si riferiscono non a patologie gravi ma a disturbi e malesseri che rientrano nella normalità di tutti noi.
Ecco l'articolo della Dottoressa Rosa Tomasello che ci darà qualche trucchetto per utilizzare al meglio lo zenzero! ;)

" Lo zenzero (Zingiber officinale Roscoe) , è una famosa e ampiamente utilizzata radice, soprattutto in Asia, che contiene diversi costituenti bioattivi interessanti, viene utilizzata soprattutto come spezia o per condimenti ed è consumata cruda o cotta. Le principali specie commercialmente coltivate in Asia sono l’ officinale Zingiber, Curcuma longa, e Alpinia galangal, sono utilizzati per la medicina tradizionale e aromi alimentari. Nella medicina tradizionale di questi luoghi , i rizomi delle piante di zenzero sono consumati dalle donne durante la nausea e il parto. In Malesia, solo le radici di zenzero sono consumati come condimento alimentare e le foglie vengono gettate via, mentre in Thailandia, le foglie di zenzero sono mangiate come insalata e inoltre vengono bollite e applicate sul corpo per alleviare le articolazioni rigide e doloranti, dunque, lo zenzero, riduce i dolori artritici.
Nell’occidente, d'altronde , sta sempre più prendendo piede la “moda” della tisana limone e zenzero, ma sarebbe più utile conoscere la giusta collocazione temporale di assunzione di questa bevanda. Per carità, nessuno ci vieta di berla quando più preferiamo, ma essendo, lo zenzero, un ottimo antinfiammatorio e con proprietà drenanti, lo si può assumere, ad esempio, nella fase premestruale ( quei giorni che precedono la mestruazione per intenderci) per contrastare la ritenzione idrica, e i dolori mestruali; oppure quando si ha il raffreddore , mal di gola e tosse, l’azione analgesica e decongestionante dello zenzero aiuta ad allontanare il muco dalle vie aeree. 

Prendete l'abitudine di bere la tisana nei 7-10 giorni prima del ciclo per ridurre notevolmente i crampi mestruali! 

E ancora, allieva il mal di testa, il senso di nausea (quindi ottimo alleato per chi viaggia e soffre il mal d’auto!), e mantiene sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue nei pazienti diabetici.

Masticate qualche pezzetto di zenzero candito quando avete mal di testa o se vi danno fastidio i viaggi in macchina!

Infine, studi recenti hanno suggerito che alcuni flavonoidi come la catechina e quercetina contenute nello zenzero potrebbero essere in grado di controllare la crescita delle cellule tumorali nel corpo umano , dunque potrebbero avere proprietà preventive il cancro. Questa capacità è legata ai componenti polifenolici e flavonoidi di estratto di zenzero fresco. "



Un ringraziamento speciale alla Dott.ssa Rosa Tomasello, biologa e nutrizionista per la competenza e la pazienza nell'aver risposto alle decine di domande che le ho rivolto! :)
Seguite il link per andare sulla sua pagina Facebook!
La mia pagina invece la troverete qui La bariota che vive hygge e su Instagram! ;)

A presto!

La vostra bariòta!

mercoledì 15 marzo 2017

Biscottini al cocco

Questo marzo che ci illude di sole e sommerge di freddo fa venire ancora più voglia di primavera, delle volte però, come stamani, proprio d'estate!
E allora quale miglior modo di assaporare bocconcini soffici di luglio se non preparare i biscottini al cocco? ;)


Questa è una ricettina semplicissima che in molti conoscerete già, siccome sono molto soddisfatta del risultato, che è anche piuttosto veloce e godurioso, ecco qui la mia versione!

BISCOTTINI AL COCCO

Ingredienti
  • 160 gr di farina di cocco
  • 75 gr di zucchero integrale di canna
  • 2 albumi di uova medie
Procedimento

In una ciotola, meglio se di metallo, montate a neve gli albumi aggiungendo un pizzichino di sale.
Poco alla volta mettete lo zucchero di canna continuando a montare per bene la meringa. Una volta finito mettete via le fruste e incorporate, sempre poco per volta, la farina di cocco al composto. Con calma, mescolando dal basso verso l'alto per non smontare troppo la meringa. Non è detto che vi serva tutta la farina indicata perché magari l'albume che avete è un pochino meno di quel che è capitato con le uova a mia disposizione, spesso anche io ne tolgo o aggiungo poco di più, alla bisogna, L'impasto deve risultare cremoso e denso ma non tanto da essere asciutto, o si sfalderanno con facilità una volta cotti. Lo capirete mentre mescolate. ;)
Scaldate il forno impostando 150 gradi e nel frattempo, su una placca da forno rivestita da carta forno, posizionate piccole porzioni del composto, aiutandovi con un cucchiaino magari.
Distanziateli un pochino gli une dagli altri e aggiustate poco con le dita o il cucchiaino giusto per abbozzare una forma sferica ai vostri biscotti.
Teglia in forno e orientativamente vi consiglio di controllare la cottura dai 10 minuti in poi perché ogni forno ha il suo "carattere" e forse basteranno questi.
Di solito la cottura dei miei biscotti, essendo comunque delicati e leggeri, si aggira tra i 12 e i 15 minuti. Non fateli dorare troppo, basterà un leggero colorito sulle punte.

Io tengo la quantità di zucchero bassa perché la farina di cocco, di suo, è già dolciastra, eppure ogni volta è come una stupenda ciotolina d'estate pronta da mangiare, (se dopo averli sfornati sto attenta ai furti in casa! ;) )!!

Taggate #labariotachevivehygge se li provate e se condividete la foto sui social, mi farebbe piacere! :)
Se vi va aiutate il mio blog e la mia pagina Facebook a crescere cliccando il like!
Mi trovate anche su Instagram, dove pubblico quotidianamente foto e pensieri e colazioni! ;)

Buon appetito!

La bariòta cuochina.


martedì 14 marzo 2017

parlando a Villa Cutò

A cosa vale venire fin qui e non guardarti tramontare serenamente? O ascoltarti, mentre il dialetto flette i vicoli pieni di pensieri?
A cosa vale non conoscere ciò che eri e ciò che cerchi di cambiare in mezzo a vecchi ricatti emotivi?
Io li coltivo i tuoi germogli nuovi.

Un tempo il tuo principe ti abitava, con servitù e reali a seguito. Eri imponente ed elegante nel tuo bel vestito di tufo su una distesa di limoneti, di foglie odorose e arance da rubare.
Oggi sei una villa storica, con piccoli movimenti artistici che animano le tue scale, i piani belli e decorati.
Per me sei la persona cara che mi viene a prendere in stazione.

Sei casa, ogni volta che ritorno nella nostra Baaria.



La bariòta

venerdì 10 marzo 2017

Pancakes leggeri e golosi!

E' ormai risaputo che la colazione è un momento molto importante della giornata. La nostra mente che ritorna dal sonno e il nostro corpo, delle volte "sgualcito" dalla notte, iniziano a svegliarsi serve un carico di energie buone per affrontare con più sprint e concentrazione la nostra giornata e per rispondere alle prime mail e messaggi che già "drindano" sul cellulare senza un grugnito indistinto aggrappati come siamo al caffè.
Io ho un debole particolare per le colazioni. Ce ne dovrebbero essere di più nell'arco di una giornata!


I pancakes offrono un buonissimo apporto di proteine, il cioccolato fondente e le noci aiutano la mente e la positività a far capolino, la farina integrale al posto di quella bianca impoverita (ne parleremo più avanti), così come lo zucchero integrale di canna dal profumo speziato e speciale, la frutta fresca, in questo caso la banana che è fonte di potassio..
Insomma, questa colazione, oltre che sanissima, leggera e molto golosa, è anche super veloce da preparare!

Sul web girano centinaia di versioni diversi e simili allo stesso tempo, io vi riporto la mia versione più leggera e veloce di due pancake medi che faccio quando non mi va troppo di star dietro alle ciotole e ho poco tempo prima di uscire!
Per questo le misurazioni, per una volta, sono in cucchiai e pizzichi, niente grammi che non abbiam tempo per la bilancina!
Vi basterà moltiplicare le dosi, quindi, se non li preparate solo per voi o se avete una fame che vale per due o più persone! ;)

PANCAKES LEGGERI E GOLOSI

Ingredienti
  • 2 cucchiai colmi di farina integrale
  • 1 cucchiaino di zucchero integrale di canna
  • 1 pizzichino-ino di sale
  • 1 spolverata di cannella, se vi piace
  • 1 pizzico di bicarbonato
  • qualche cucchiaio di latte vegetale 
  • 1 albume *(opzionale)
  • 1banana 
  • 1 quadrotto grande, almeno, di cioccolato fondente
  • sciroppo d'acero
  • noci o altra frutta secca
Procedimento

In una ciotola mettete la farina, lo zucchero, il bicarbonato, il sale e la cannella, se gradite il suo aroma come me, aggiungete l'albume* e mescolate. Un cucchiaio alla volta aggiungete il latte che preferite, (io prediligo spesso quello di riso ma quello di cocco o mandorla..beh, dovreste provarli!), fino ad ottenere una pastella abbastanza fluida ma non liquida! Servitevi di pochissimo latte o farina per aggiustare la consistenza. ;)
Potete aggiungere adesso un terzo delle noci e del cioccolato tagliato in scaglie, il resto lo terremo da parte per la decorazione.
Scaldate un padellino antiaderente, se molto buono non avrete nemmeno bisogno di strisciarci sopra un pezzetto di burro o di olio.
Versate metà del composto quando la piastra vi pare molto calda, non appena sulla superficie cominceranno a salire molte bollicine e a scoppiare potrete girare il vostro pancake e aspettare uno o due minuti al massimo prima di sistemarlo nel piatto, procedete allo stesso modo con l'altra metà dell'impasto. Se avete raddoppiato o triplicato le dosi aiutatevi con un mestolo per porzionarlo in padella.
Bene, ora non ci resta che assemblare la nostra colazione prima di divorarla. Tagliate una banana a fettine e sistematene una parte sopra uno dei due pancakes, insieme ai pezzetti di noci, al cioccolato  e ad un giro di sciroppo d'acero. Adagiate il secondo pancake e ripetete la stratificazione.

E il caffè americano? Beh, se vi piace è innegabile che sia il migliore abbinamento possibile ma andrà bene anche un cappuccino, un tè o un caffè normale, non formalizziamoci! ;)

* va bene inteso che l'albume, per una colazione vegana, può benissimo essere omesso e sostituito con poco latte vegetale in più!

Taggate con l'ashtag #labariotachevivehygge le vostre foto, se provate la mia versione di colazione buonissima e sana!
Se vi va aiutate il mio blog a crescere cliccando il like alla mia pagina Facebook e seguitemi anche su Instagram dove quotidianamente pubblico foto e pensieri, beh, ma anche cose interessanti, eheh! :D

Buona colazione o buona merenda! :)

La Bariòta cuochina!

mercoledì 8 marzo 2017

aMare

Ha certamente una sua intelligenza, il mare.
Mi fa sentire cullata e al sicuro nella nenia che mi risuona dentro, nel suo andirivieni che somiglia ad un battito lento, frammentato e sovrastrutturato.
E' un racconto in cui capisco d'esser già contenuta da prima di me.
Forse è essere attenta ai dettagli.
Forse è solo Essere.


Sei così immenso e saggio che non ti importa non esser visto davvero.
O diventare sfondo di gelati, selfie e chattate sul cellulare dandoti le spalle.
(Dare le spalle al mare.. È una pazzia.)
Non ti importa se il tuo parlare viene sentito come rumore che infastidisce le chiacchiere intorno.
Forse nemmeno ti dovrebbe importare che per noi sei come casa..

Eppure sono certa che un pochino ti importa.


lunedì 6 marzo 2017

★ contro-delitescenza ☆

Mi sono sempre sentita incompleta, io.
Sempre un passo avanti agli altri e, allo stesso tempo, indietro di una falcata.
Imperfetta ed eccellente.
Ho seguitato a litigare con me per comprendere come livellarmi per raggiungermi, per rientrare in uno standard di ragazza normale.
Una relazione a lungo termine, forse un matrimonio. Un lavoro con qualche certezza. I problemi da condividere al bar, le amiche del cuore.. Eppure sentivo, e del resto accadeva anche, non ero fatta per questo schema.
So di sembrare una bimba di 10 anni ma non avete idea di quanto abbia provato ad essere così.
E ho pianto e mortificato così tante volte il mio orgoglio dandomi come rifugio un ripostiglio emotivo stretto stretto, perché nonostante possa dire di sentirmi messa molto bene nella scala evolutiva dei miei pari non trovavo un posto per me.
Ero non adatta. A niente. E stop. E mi ripiegavo, accartocciando talenti e sensibilità in silenzi sempre più lunghi.

E invece ultimamente, e ovviamente questo accade SOLO quando ci si arrende a se stessi, ho trovato la chiave.
Che importa dell'affetto che forse ho avuto poco, o del cinismo che abbottonavo bene contro le intemperie emotive?
Ho trovato nuovo affetto, nuovo Amore, profondo e forte, proprio perché io mi sono riservata lo stesso Amore.
Ho trovato la mia forma. Che è solo mia e che non può accomunarmi a niente e nessuno.
Perché un'altra Rosalinda non esiste. E non potrà mai più esistere. E' irripetibile. E in quanto tale è sacra davvero.
E' bella. Nel senso più completo possibile, di potenzialità infinita.
(si, quello è il mio nome completo e protetto e usato dentro la mia famiglia solamente)
Non sarei riuscita a dire di me queste cose, un paio di anni fa. Ma quanta paura può fare essere speciali non per gli altri, (che non ci vuol nulla a essere speciale per gli esterni alla tua natura) ma per se stessi?
Sono troppo autocelebrativa, eh? Già.. Non è stupendo? <3
Mi accarezzo il viso, fiera.

Sono cielo. E mare. Ma soprattutto un buon profumo sulla linea dell'orizzonte. Finalmente. E ora iniziamo a riconquistare il mondo intero.

Sono LA bariòta, sono Hygge e più che mai sono un Seme di Stella.


Nella vostra vita vedete delle mancanze? Qualunque cosa vi blocchi dall'amare voi stessi, davvero, datevi tregua e arrendetevi alla vostra natura. Non perché sia incorreggibile ma proprio perché andate già bene così e prima vi vorrete bene prima il mondo intorno a voi inizierà a cambiare. E lo vedrete nei vostri rapporti, nelle relazioni, nel lavoro.. Inizierete ad avere un pensiero diverso, più sano e meno contaminato da negatività, inevitabilmente questo condizionerà la vostra quotidianità e il vostro umore.
Volersi bene è sempre il primo passo per migliorare la propria vita e quella degli altri.

Provate. E poi riuscite. ;)

venerdì 3 marzo 2017

torta di cavolfiori

Il venerdì cercherò sempre di postare una ricetta e per quanto semplice mi piace sempre l'idea di servire qualcosa che oltre che buono sia anche bello e gradevole e originale da vedere.
Poco più di un mesetto fa puntai al supermercato un bel bancone di ortaggi pieno di cavolfiori colorati, bianchi, verdi, arancioni e viola. Dovevo prenderli!
E non sarebbe stato bellissimo unirli insieme su una tavolozza edibile da presentare a tavola?


TORTA SALATA DI CAVOLFIORI

Ingredienti

  • pasta sfoglia o brisé (fresca o confezionata già pronta)
  • cavolfiori colorati (in foto vedete anche qualche rametto di broccolo)
  • pezzetti di formaggio a piacere o quelli avanzati in frigo (fontina, emmentaler, provola, gorgonzola, etc..)
  • del parmigiano grattugiato
  • olio e spezie varie
Procedimento

Cuocete al vapore i cavolfiori puliti, ne bastano pochi gambi per colore. Una volta cotti passateli delicatamente sotto l'acqua ghiacciata per mantenerne vividi i colori, tagliare i gambi dalle "teste" colorate e mettere da parte queste ultime.
Adagiate nella teglia (già oliata o foderata con la carta forno) la sfoglia. Mettete sul fondo sia i gambi dei cavolfiori, tagliati a cubetti, o a listarelle che i pezzetti di formaggio, anch'essi tagliati sottili. Date una spolverata generosa di parmigiano reggiano, sistemate i bordi della sfoglia e mettete in forno a 180 gradi per 20 minuti circa.
Aggiungere le teste dei cavolfiori colorati e spennellatele con olio (o burro se preferite), pepe e sale, una spolverata di origano e infornate di nuovo per altri 5 o 10 minuti.

E' buonissima e bellissima da servire a tavola!

Ricordate di taggarmi con l'hashtag #labariotachevivehygge se la riproducete e la pubblicate sui vari social, aiutate il mio blog e la mia pagina facebook La bariòta che vive hygge a crescere cliccando il like e condividendo questo post, se vi è piaciuto! ;)

Ringrazio Elena Cucinama per la sua gentilezza e l'idea colorata! :*

Buon appetito!

mercoledì 1 marzo 2017

Un passaggio segreto

Cammino mentre mi parli. Ti ascolto sorridendo e poi lo intravedo, nascosto tra le vie principali, un passaggio segreto coperto d'edera.



Dove porterà? Non ne vedo che una fessura illuminata dal sole, alla fine..
Conduce a una cascata immaginata.
A una spiaggia piena di vilucchi leggeri color indaco.
Ad un sentiero con ciottoli perlescenti alla luce della luna.
O a un gazebo di caffè fumante, corretto con latte e spezie.
Porta ad una scuderia trasparente di mini pony colorati.
Ad una radura e una vecchia casa, ad un armadio pieno di vestiti delle sorelle Bennet, con crinoline appoggiate sui cesti intrecciati.
Magari al tuo abbraccio amorevole dove restare e costruire.

L'immaginazione mossa giusto per un paio di secondi.

Riprendo a camminare, riprendo a parlare, insieme a te..
Non ti senti più ricco anche tu?

martedì 28 febbraio 2017

Costruire l' Estate

E più fuori il cielo è intento nel suo nuvoloso altalenante più penso alla piacevole sensazione di sole addosso, di tepore sulle braccia.



Amo i maglioni pesanti e i calzettoni spessi e morbidi, mi sciolgo di piacere quando il fumo del tè caldo sfida il gelo della mia cucina. Quando mi avvicino ai fornelli col caffè a borbottare.
La mia fedele boule d'acqua bollente, nel suo lupetto grigio chic, sempre con me mentre scrivo sul divano. Le torte aromatiche appena sfornate, le vellutate e le zuppe..
Le lucine nel salotto, i glitter sul pavimento a Natale, la pioggia romantica che pulisce l'aria.
M mancano già le abitudini d'inverno.
Ecco, magari con un riscaldamento che funziona bene in casa me lo godrei di più..
Forse solo per questo oggi guardo verso l'Estate.
E troverò il modo di essere Hygge anche a 40 gradi, sì, perché sarò io ad essere la torta in forno.

Nel frattempo, una palma da contorno al mio pranzo.

(Avocado, Olive, Pane integrale e Mozzarella)

lunedì 27 febbraio 2017

L'Amore di due cani

"Storia del mondo.
I vulcani eruttarono. Gli oceani ribollirono. L'Universo era in tumulto.
Poi venne il cane."

Snoopy

Forse non serve un post su come e quanto amano i cani. Chi ne ha avuto uno lo sa già e sentirà le mie sensazioni prima ancora di leggerle tra queste righe. Chi non ne ha mai avuto uno non potrebbe capire perché osservare, a volte, non è che osservare e l'amore per un cane si vive, si insinua con innocenza dentro il tuo cuore. Ha uno spazio speciale inviolabile. Ogni persona custodisce pregi e difetti di chi ama, ma quando custodisci il ricordo del tuo cane non hai nulla da ripulire, nessun ricordo. 
Forse, probabilmente, ciò da ripulire riguarderà te stesso, in qualche rimprovero o rimpianto di troppo.
A me capita e sorrido mentre mi scende qualche lacrima perché soprattutto son sicura che se potessero, "le ragazze" come le chiamava mia madre, mi direbbero "vabbè, ti fai sempre paranoie tu.. Dai, non fa nulla!" e una loro musata sui pantaloni chiuderebbe il discorso.


Forse non serve un post come questo, dicevo, eppure ho come un piccolo grumo di non detti, nel mio cuore. Ve ne siete andate a due mesi di distanza dopo così tanti anni insieme e siete state preziose, nella nostra famiglia, dolci, divertenti da impazzire, protettive e anche incazzose delle volte.
Ecco questo posso dirlo, siete state più umane di quel che dovevate. 
Bisticciavate tra voi, come sorelle, e quando non vi siete più capite, quando non riuscivate più a comunicare tra voi qualcosa si è spezzato, un legame forte, un'alleanza emotiva alla deriva ha prosciugato il resto, e non avete resistito. Poche settimane e a turno siete scivolate via.
Come un rapporto sentimentale può cambiare la forza vitale di qualcuno, qualunque qualcuno, anche animali, anche cani. 

Quando scrivo di sentire emozioni, non crediate io senta solo quelle positive perché ho deciso di impostare la mia vita su una filosofia di positività, io sento tutto e anzi, più apri il cuore più tutto entra con forza, anche il dolore. Ma trasmutare è ciò che mi riesce bene, per fortuna, con pazienza, tanto lavoro interiore e cuore aperto. 
Gli animali, i cani tra tutti, vivono così i loro sentimenti, immensamente, al limite della stupidità, come gli amori più grandi che abbiamo mai provato. E siamo sicuri che sia questa la stupidità?
Proteggersi e alzare muri non è mai davvero intelligente, può essere utile, in apparenza, metter distanza tra te e il dolore, tra te e qualcuno. Tu alzi la tua bella barricata e non appena hai finito, non appena l'ultimo mattoncino è sistemato lo capisci, che sei tu a contenere quel dolore. Che non c'entrano più gli altri,  dall'altro lato del muro.  
Capisci che hai alzato uno scudo con una parte di te e non con l'esterno. 
Invece bisognerebbe capirsi, parlarsi, perdonarsi sempre.. Questa è l'intelligenza emotiva.
Come fanno i cani che in uno scodinzolio di coda, leggero e senza troppi pensieri, ricominciano la giornata e vivono il momento come la più grande emozione, sempre. 
Io mi ricordo l'ultimo sguardo, occhi a occhi tra me e voi, mentre vi accarezzavo la testa. E muovevate la coda, dolci, per salutarmi. A cuore aperto pure mentre soffrivate.

Dovremmo vivere tutti così, a cuore aperto, ché sennò non è vivere ma rintanarsi.

A mio fratello e al nostro pezzetto di cuore per Moggi e Koopa.
Per sempre.

giovedì 23 febbraio 2017

Popcorn cake!

Il sole ha il potere di ricaricarci e quando usciamo dall'inverno, dalla neve, dai capelli ghiacciati anche sotto i berretti di lana, dai sorrisi di nuvole di vapore, il sole ci rigenera scuote i vecchi pensieri, scioglie i malumori e le paure ed eleva il bello.
Bisognerebbe festeggiare sempre, svincolati dal calendario, perché ogni giorno di sole è una rinascita.
Più il buio ci è sembrato profondo più la luce arriverà ovunque.
Che sia festa sempre, allora!


Questa torta di Popcorn allegra e bambina è perfetta per una sferzata di colore, i vostri ospiti che stiano sotto i 7 anni o che li superino abbondantemente, la guarderanno meravigliati e incuriositi e per quanto sia dolce, credetemi, difficilmente avrete il problema di dove conservarla. :)
La ricetta è di Simone Lapadula un noto Popcorn chef ospite anche in trasmissioni televisive.
Ho modificato di poco le dosi solo per la capacità della mia teglia.

POPCORN CAKE

Ingredienti
  • 100 gr di popcorn (io prediligo quello salato per un minimo di contrasto nel sapore)
  • 95 gr di marshmallow
  • 95 gr di burro
  • 60 gr di miele
  • Cioccolatini colorati, con le noccioline, frutta secca, tutto ciò che vi piace e che fa colore!
  • Una o due tavolette di cioccolato, che sia fondente, al latte o bianco, per la copertura.

Procedimento

In una ciotola molto molto grande mettete i popcorn e i cioccolatini a bottoncino e ciò che volete  venga incastonato nella torta (ma mettetene via una parte per la decorazione finale sul cioccolato), mescolate bene. Imburrate per bene una teglia da ciambellone con altro burro.
In una padella antiaderente mettete a sciogliere insieme il burro, il miele e i marshmallow, lentamente, fino ad avere una cremina dorata.
Versate il composto nella ciotola dei popcorn e mescolate bene, specie dal basso verso l'alto, perché sul fondo tende ad accumularsi tutto, (io indosso dei guanti per facilitarmi e non avere le mani piene di popcorn adesivi!), il marshmallow tenderà a filare, non preoccupatevi ma cercate di esser celeri.
Trasferite tutto nella teglia, poco per volta aiutandovi anche con le mani (se avete i guanti!) e compattate più che potete, premendo anche con un foglio di carta forno più e più volte.
Lasciate raffreddare per un paio di ore. Se avete fretta potete anche metterla in frigo per mezzora o poco più, tenete il fondo sempre coperto, comunque.
Infilate in verticale una lama  lungo il perimetro del bordo teglia, piano e senza fretta, per cercare di separare la torta dallo stampo e fate lo stesso delicatamente anche per il bordo interno. Così facendo, capovolgendo lo stampo, dovrebbe venir giù facilmente.
La torta sarà gia bellissima così ma perché non fare un'ulteriore decorazione calorica?
Già che ci siamo, voglio dire.. ;)
Fate fondere il cioccolato a bagnomaria o al microonde (ma tenetelo sempre d'occhio!) aiutandovi con un cucchiaio versatelo sulla superficie tenendo conto che più cola, in modo irregolare anche, più l'effetto sarà goloso quindi evviva le imperfezioni!
Decorate infine con i cioccolatini messi da parte e lasciate mezzora ad asciugare dentro al forno spento, se potete, così da non far prendere troppa aria ai popcorn.

Servite e meravigliate tutti!



Ricordate di taggarmi con l'hashtag #labariotachevivehygge se la riproducete e la pubblicate sui vari social, aiutate il mio blog e la mia pagina facebook La bariòta che vive hygge a crescere cliccando il like e condividendo questo post, se vi è piaciuto! ;)

Ringrazio Chiarapassion per avermi fatto ricordare questa torta che avevo nei preferiti da tantissimi mesi! :*

La vostra Bariòta

venerdì 17 febbraio 2017

la fortuna

Questa magia.. Questo alone fatato che sembra accompagnarci, dispettoso e generoso, quando pare a lui in piccolezze e in punti che ci cambieranno la vita.
Cos'è la Fortuna? E' un'essenza del fato, forse? Uno spirito amico, di qualcuno che non c'è più e che ama ancora starci vicino? Magari una casualità fredda e scientifica? Una concomitanza di eventi e coincidenze?
Ci piace tanto disquisire, tra fede dell'ignoto e pragmaticità, la vera natura della Fortuna.
E nel frattempo, delle volte, ci perdiamo la conclusione migliore:

Siamo NOI la nostra Fortuna.
Siamo noi, con l'arguzia, con l'Amore, con il nostro estro artistico, con l'ingegno di un'idea, con la forza che inspiegabilmente, mossa dagli eventi, ci permette di salvarci, di salvare, di aiutare il pianeta e ci rende Sublimi. Insostituibili, ognuno a modo suo. Eterni in modo squisitamente pieno.
Siamo la Fortuna, noi, pieni di difetti e di pregi, di noia e di ironia, di capacità fuori dal comune e di ordinaria organizzazione.

Teniamoci anche i riti scaramantici, i nostri portafortuna, i segni positivi, ma si.. Quelli sono semplicemente a livello grafico, materiale, un qualcosa che possiamo toccare e vedere per la nostra punta di razionalità che stenta a fidarsi. E' anche divertente avere delle piccole abitudini propiziatorie.
Basta sapere, scavando un pizzico più in fondo al pensiero, che l'energia, quella è solo nostra e senza dubbio, in ogni circostanza siamo noi la Fortuna.

Quando le cose sembrano arenarsi, quando ci sentiamo disperati e soli, pensateci, anche se lottiamo contro un peso, che pare schiacciarci, sembriamo piegarci di più.
Più resistenza mettiamo più quella resistenza ci blocca.
Eppure, tutte le volte, OGNI VOLTA che smettiamo di resistere e lasciamo che sia, inevitabilmente lo status delle cose si sblocca.
E arriva una soluzione, un'idea, un qualcosa, in un soffio di vento, in un cielo stellato. In qualcuno che per caso ci dice qualcosa, un suggerimento sottovalutato e cambia tutto.
Cambia tutto.. Perché cambiamo noi, perché modifichiamo un modo di agire, di pensare ed evolviamo, giocoforza, ciò che siamo.
Siamo Fortuna.

Noi crediamoci, più che possiamo.


giovedì 16 febbraio 2017

Come antipasto . .

Care uova sode,
Vi ho prese dal frigo e vi osservavo, ogni tanto, mentre preparavo l'insalata.
Sembravate un po' tristi anche se vi avevo lasciate a dondolare sul piatto azzurrino, quello dai bei ghirigori.. E allora, dai, vi faccio vedere la vostra vera natura!

Ma poi gnam, eh!


Provate a servire così delle semplici uova, lessate in acqua, avanzate dal giorno prima magari.
Vi assicuro che gli ospiti a tavola resteranno meravigliati e svuoteranno il piatto in un batter d'occhio!

Ho intagliato con molta calma alcuni dei gusci, nascondendo eventuali imperfezioni,  tagliuzzato dei pezzetti di carota per fare i becchi e la cresta e usato dei semplici chiodi di garofano per gli occhietti. La mia l'insalata era già molto condita per cui, per non fare scivolare la composizione sulle foglie lucide d'olio, ho preferito servirle a parte, in un cestino con del prezzemolo dentro ma se tenete bassi i condimenti potrete adagiarle direttamente nell'insalatiera.

Non è neanche tanto laborioso ma vuole semplicemente un pizzico di tempo e pazienza in più però, se come me amate guardare i vostri commensali stupiti e con i sorrisoni grandi e felici, questo piccolo twist farà contenti tutti!

mercoledì 15 febbraio 2017

Acqua e gelsomino

Acqua. L'elisir eterno.
Porta la vita in sé e pure ovunque la regala.
Qui in Sicilia a volte si fa desiderare e con le labbra arse rivolgiamo preghiere al cielo, alle nuvole che spariscono per giorni e giorni. Tanti implorano l'intercessione della Santuzza..
Spesso mi piace aromatizzata, con dei petali di fiori, una fogliolina di menta, una fettina di frutta..
Colore, sapore e profumo. Delle volte poggio un gelsomino sulla sua superficie trasparente e aspetto qualche minuto prima di bere.
Mi pare abbia una qualche connotazione antica, gloriosa, da fiaba e fede e festa, così.

Odori lontani, colori sgargianti, tipicamente orientali visto che questa terra ha in sé una moltitudine di identità e origini.
Ed anch'io, sovente, sento l'Arabia, (e assolutamente non solo), pulsarmi nel sangue.

La parte bella e forte di appartenere a qualcosa che è fatta di ogni cosa,  di ogni posto, di ogni razza.


Seconda natura

Chissà come sei arrivata fin qui, bella Dafne, a nasconderti da Apollo pregando gli Dei di mutare il tuo corpo in albero.


Lungo il Rittufilu, ad Aspra.

lunedì 13 febbraio 2017

Esercizio di una Primavera d'Inverno

"Vivere non è abbastanza.." disse la farfalla.
"Bisogna avere il sole, la libertà e un piccolo fiore."

Hans Christian Andersen



Un abbraccio di sole, un'intesa di cielo.
Questo cielo che ama girare, borbottare, distendersi..
La mia casa è un giardino enorme, piccoli mucchietti di casupole su un tappeto di trifogli.
Molte cose sono più lente e più sensate, le altre, alcuni giganti pesanti sul terreno ad esempio, scelgo di non vederli anche se qualcuno si blocca immediatamente quando lo sorvolo.
C'è un continuo cinguettare e far rumore intorno, cos'avranno mai da dirsi sempre, gli uccellini?
Io volo silenziosa.
Sì, canto ma piano piano e il mio batter d'ali è calibrato col battito della Terra fin da che ci ricordiamo.
Così, in accordo con l'Universo.